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Papigno

Papigno
  • 23/11/2020
  • Redazione
  • 165m racconta il territorio
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Papigno

Papigno era il borgo dei pioppi in filari a proteggere dalle inondazioni del Nera, delle viti maritate agli alberi a pergola, dei proverbiali "perzichi", frutti "dal più squisito sapore, di colore giallo dorato magnifico", un borgo dalla grande ricchezza di acque che alimentavano i piccoli opifici.

Poi è arrivato il tempo della trasformazione industriale, sempre meno colture, tutto diventa dello stesso colore per via del carburo, la popolazione che aumenta, le fabbriche che fagocitano la natura.

È arrivato poi il tempo di una trasformazione industriale più grande ancora, che pare aver lasciato indietro Papigno, ma forse l'ha solo restituito alla sua vera natura, borgo su un promontorio per controllare, incantevole paesaggio che colpì al cuore Camille Corot e altri, un borgo che riprende colori e sfumature e sapori d'altri tempi.

A Papigno, proprio nel complesso industriale dismesso, è stato ricostruito il campo di concentramento per il film del 1997 di Roberto Benigni "La vita è bella", vincitore di tre premi Oscar. Giardate nel link la scena finale:

La vita è bella



Papigno è oggetto della esperienza guidata 

Corot e i pittori del plen air, un'esperienza di una giornata intera, sui passi dei plenaristi, i pittori che tra '700 e '800 hanno reso immortale il nostro territorio, da Narni a Piediluco.